«Non fiori, ma opere di bene». La frase sui manifesti che annunciano la morte di qualcuno invita le persone a non spendere quattrini per “corone” e “cuscini” e fare invece donazioni ad enti di beneficenza e simili. In questi giorni, la Chiesa ha emesso una quantità eccezionale di comunicati relativi all’emergenza-influenza. Gruppi di preghiera, pellegrinaggi, invocazioni papali nonché istruzioni sulla chiusura di chiese e musei. Poi è arrivato un comunicato che ha abbandonato i “fiori” per scegliere le “opere di bene”. Non ci sono particolari e perciò non è possibile quantificare la generosità vaticana, ma è un passo davvero straordinario.
I due dicasteri della Santa Sede che si occupano della gestione di immobili (e cioè l’Apsa – Amministrazione del patrimonio della sede apostolica e la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli), in considerazione delle situazioni di particolare sofferenza economica che si trovano ad affrontare i conduttori hanno dichiarato e reso pubblica attraverso un comunicato la loro disponibilità «ad accogliere richieste di riduzione temporanea dei canoni di locazione commerciale».
«L’emergenza Covid-19 – spiega il comunicato della Santa Sede – con la sensibile riduzione della mobilità e i decreti restrittivi del Governo italiano per cercare di arginare l’epidemia, stanno mettendo in seria difficoltà molti esercizi commerciali, anche tra quelli che gestiscono le loro attività utilizzando immobili di proprietà della Santa Sede».
Aspettiamo di vedere di quale entità saranno le “riduzioni temporanee”, ma il fatto che i preti mollino un po’ la cassa è di per sé un avvenimento che meriterebbe titoloni e servizi radiotelevisivi. Oltre a grande spazio sui social.
Non si capisce perché la “Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli” (più nota come “Propaganda Fide”) faccia l’affittacamere, ma le vie del Signore sono infinite e in Vaticano le battono tutte.