Le cose cambiano e noi non ce ne accorgiamo. Rispetto all’anno scorso ci sembra che tutto sia rimasto tale e quale: lo stipendio non basta, la pensione è ai minimi termini, la frutta costa un botto, le tasse non calano nemmeno se le ammazzi, i soldi se ne vanno in un battibaleno. Il prezzo del petrolio crolla sui mercati internazionali ma in Italia fisco e petrolieri fanno finta di non vedere. Qualcuno parla di ripresina in atto e tutti si mettono a urlare che non è vero.
GALILEI DOCET
«Eppur si muove!» mi verrebbe da dire citando le parole che pare Galileo Galilei avesse pronunciato a mezza voce dopo aver dovuto accettare che la Terra se ne stesse immobile nello spazio mentre il Sole le girava intorno.
«Eppure si muove!». Come la Terra è ferma all’apparenza (invece viaggia a circa 106 mila chilometri l’ora per compiere un giro di 365 giorni intorno al Sole) così l’Italia di luglio 2015 non è rimasta ferma al luglio 2014.
CONSUMI IN CRESCITA
Il mese scorso, per esempio, le immatricolazioni di autovetture nuove sono aumentate del 14,6% rispetto a luglio di un anno fa. E sono aumentati del 6,5% i consumi petroliferi (sono state vendute 35 mila tonnellate in più di benzina).
In totale a luglio scorso i consumi petroliferi sono ammontati a circa 5,5 milioni di tonnellate.
UNIONE PETROLIFERA
I dati sono dell’Unione petrolifera, l’associazione che riunisce le principali aziende (sono 38) che operano in Italia nell’ambito della trasformazione del petrolio e della distribuzione dei prodotti petroliferi e della logistica.
2015 MEGLIO DEL 2014
Nei primi sette mesi di quest’anno, i consumi sono stati pari a circa 34,1 milioni di tonnellate, con un aumento del 2,3% (+764.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2014.
Gli Italiani hanno ricominciato a comprarsi l’auto nuova e a farsi qualche gita fuori porta. Certo, non è molto, ma smentisce chi afferma che non sia cambiato niente. Che sia, poi, merito del governo Renzi, è un altro paio di maniche.
Giuseppe Spezzaferro